L’essere stati esposti a lavori nei quali si entrava in contatto con l’amianto, ha provocato, e provoca ancora oggi, diversi morti nel panorama nazionale come nel territorio locale.

Si stima che il picco dei morti sarà fra il 2020 e il 2030, in quanto l’esposizione all’amianto può condurre a malattie che, alcune volte, hanno periodi di incubazione molto lunghi. “In base ai dati forniti dal Re.Na.M (Registro Nazionale Mesoteliomi) è notizia recente che sono in aumento anche le malattie e morti derivanti da danni ambientali.

Cioè si ammalano persone che non hanno mai lavorato in aziende dove veniva utilizzato l’amianto. Questo aspetto – dice Idilio Galeotti – va considerato e valutato con attenzione. A fronte di questo dramma, cosa possiamo fare? Dobbiamo fare rete e adottare la logica dei piccoli passi nella direzione giusta dell’informazione e del non nascondere