Una sentenza di questo mese (Cassazione Penale, Sez.III, 14 giugno 2019 n.26271) fornisce l’occasione per fare il punto sul concetto di “reato permanente” in relazione ai reati di salute e sicurezza e sugli effetti concreti che il “protrarsi della condotta antigiuridica”, cioè la permanenza del reato, esplica in termini di responsabilità penali.
In questa sentenza troviamo un esempio chiarificatore (cui nel prosieguo se ne aggiungeranno altri) di applicazione della nozione di “permanenza” ai reati legati alla violazione del D.Lgs.81/08 (nella fattispecie, in materia di formazione e informazione), collegata al fatto che gli obblighi contenuti nella normativa prevenzionistica sono per lo più obblighi “di durata”.