Nell’intervento “Applicazione della valutazione del rischio sismico dei luoghi di lavoro”, a cura di N. Mordà (DoMo Studio) e C. De Simone (Studio Professionale Ing. De Simone), si segnala innanzitutto che la disciplina di valutazione del rischio, in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, “prevede, in merito all’analisi dei rischi specifici, l’individuazione (sempre più privilegiandone la misurazione strumentale) di valori limite deputati alla:
definizione delle soglie di accettabilità del rischio e di attenzione per la riduzione del rischio;
conseguente definizione delle azioni preventive e correttive per la gestione del rischio residuo;
monitoraggio del mantenimento e del miglioramento del tempo dei livelli di accettabilità definiti, in regime di Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro (SGSSL)”.
E si ricorda che anche “la ‘scatola’ che ospita l’attività (ed i suoi contenuti, in termini di beni e sistemi tecnologici) va sempre più richiedendo al Datore di lavoro attenzione e dedizione analoghe a quelle impiegate per l’analisi ed il monitoraggio del cosiddetto ‘nastro lavorativo’: i luoghi di lavoro, tanto quanto le macchine e le attrezzature ivi presenti, costituiscono fonte di rischio da valutare attentamente, sia in ottica di prevenzione degli infortuni che di mantenimento di idonei livelli di comfort lavorativo e consapevolezza aziendale”.